L’8 marzo, in occasione del Giubileo dei Volontari, il prof. Peppino Tilocca ha ospitato presso il Liceo Classico De Castro di Oristano il convegno “La responsabilità comune per una salute che non escluda nessuno”, moderato dalla prof.ssa Sabrina Sanna. L’evento ha preceduto l’inaugurazione del nuovo sportello di ascolto sanitario solidale, attivato dalla Caritas diocesana e dall’associazione Domus Oristano ODV per offrire supporto alle persone più fragili.

Dopo i saluti istituzionali, è intervenuto il vicepresidente del Consiglio regionale, On.Giuseppe Frau, che ha raccontato come, insieme a don Maurizio Spanu, già meno di un anno fa avesse avviato una riflessione sul modello di volontariato sanitario promosso dalla Caritas di Cagliari da oltre un decennio. Nell’occasione, Frau ha illustrato l’esperienza della Caritas
diocesana di Cagliari nel volontariato sanitario, sottolineando il ruolo fondamentale dei medici volontari – in pensione e non – che si sono uniti alla Chiesa per rispondere alle crescenti difficoltà di molti cittadini nell’accesso alle cure e all’assistenza sanitaria,
soffermandosi poi sulle criticità del sistema sanitario pubblico in Sardegna.

Successivamente, è intervenuto il medico chirurgo dott. Emmanuel Gallus, che ha condiviso la sua esperienza di giovane medico, sia nel contesto professionale che nel volontariato in aree di povertà. Ha evidenziato le problematiche del sistema sanitario nazionale, riflettendo sulle sue origini a partire dall’articolo 32 della Costituzione Italiana, e ha richiamato
l’attenzione sui dati statistici critici che rivelano le spese a carico dei cittadini. Inoltre, ha sottolineato la forte disparità tra il sistema sanitario del nord e del sud, con il sud che affronta maggiori spese, la carenza di medici e le lunghe liste d’attesa.

Tra i relatori, la dott.ssa M. Carmela Marras, referente del Comitato per il diritto alla salute della provincia di Oristano, si è rivolta in particolare ai giovani presenti in sala, parlando della Legge 883 del 1978 e dell’importanza di preservare l’eredità del Servizio Sanitario Nazionale pubblico e universale. Come ha detto in sala: “Un tempo, il Servizio Sanitario Nazionale pubblico e universale rappresentava il fiore all’occhiello del nostro paese, e dobbiamo fare in modo che questa eredità non venga persa.”

Luisanna Usai, presidente dell’associazione Domus Oristano ODV, ha raccontato la nascita del servizio dello sportello, spiegando come, grazie a contatti con diversi medici, si sia riscontrata subito una grande generosità. Si è così costituito un gruppo di medici, sia in pensione che ancora in servizio, pronti a mettere a disposizione le proprie competenze per
avviare lo sportello. Inizialmente, lo sportello è stato testato in un locale situato in via Solferino, per capire quali fossero le necessità espresse dagli utenti, che includevano principalmente visite specialistiche, consulenze e richieste di orientamento per l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale. Il servizio, una volta testato, ha dimostrato la sua funzionalità, e
Luisanna Usai ha raccontato che, grazie alla disponibilità di Don Maurizio Spanu, è nata la collaborazione con la Caritas, che ha messo a disposizione la propria sede per ospitare lo sportello tre volte alla settimana.

Don Maurizio Spanu, nel suo intervento, dopo aver ringraziato tutti i presenti, le istituzioni e, in particolare, la scuola e il preside Tilocca, ha parlato della povertà socio-culturale, evidenziando come essa rappresenti un ostacolo anche per l’accesso alle cure. Ha sottolineato come le statistiche mostrino che la povertà cresce con la diminuzione del livello di istruzione, ribadendo così l’importanza della scuola e dell’educazione, non solo per garantire il rispetto dei diritti individuali, ma anche per insegnare a far rispettare i diritti degli altri. Ha poi ringraziato l’associazione Domus per aver accolto l’iniziativa di avviare lo sportello e per l’impegno dimostrato nell’unirsi per portare avanti progetti di questo tipo. Ha anche espresso gratitudine all’ente bilaterale FIMIOA per aver finanziato gli arredi e, infine, ha rivolto un pensiero ai ragazzi, definendoli non solo il nostro futuro, ma anche il nostro presente, poiché le scelte che fanno oggi influenzeranno il loro futuro nella società.

Successivamente, sono intervenute le due referenti dello sportello d’ascolto, le dott.sse M. Franca Fadda e Lina Lai, le quali, dopo essere andate in pensione, si sono dedicate al volontariato, mettendo le loro competenze a disposizione delle persone più vulnerabili. Hanno sottolineato quanto fosse evidente la necessità di prestazioni sanitarie per l’intera popolazione, soprattutto per i più fragili, che spesso non hanno le risorse economiche per curarsi. Inoltre, hanno evidenziato la carenza di medici e la complessità del sistema sanitario, aggravato dalla burocrazia. Un aspetto fondamentale è l’importanza di saper ascoltare chi si rivolge allo sportello solidale, l’incontro e la relazione sono elementi cruciali, così come la capacità di individuare le fragilità e affrontare le difficoltà nel navigare il sistema sanitario. Uno tra gli obiettivi principali dello sportello è, infatti, facilitare l’accesso alle cure per chi ne ha bisogno, offrendo supporto in questo percorso.
Al termine del convegno, i partecipanti si sono recati presso la sede della Caritas Arborense per l’inaugurazione dello sportello sanitario. L’Arcivescovo Mons. Roberto Carboni, dopo aver salutato tutti i presenti e condiviso la sua soddisfazione per l’apertura di questo nuovo servizio, ha impartito la sua benedizione.

L’inaugurazione ha rappresentato anche un’opportunità per esplorare gli spazi della Caritas, con i presenti che hanno avuto la
possibilità di visitare gli edifici e ricevere informazioni sui servizi offerti.
Un’occasione per rafforzare il legame tra la comunità e le sue risorse solidali, in un gesto di vicinanza tangibile e significativa.