Sebbene la Sardegna sia la regione che, a livello nazionale, ha da sempre l’incidenza più alta di casi di diabete di tipo 1, il numero dei dispositivi CGM (monitoraggio continuo del glucosio) per la rilevazione della glicemia forniti dalla Regione è notevolmente inferiore a quello necessario per coprire le effettive necessità. I pazienti pediatrici si trovano così privati di terapie idonee.
La Caritas diocesana, fortemente impegnata, attraverso il Centro di Ascolto e l’Emporio della Solidarietà in via Cagliari 183, nel contenimento dei disagi dovuti alla pandemia e sopportando un ulteriore sforzo finanziario, non è rimasta insensibile alla richiesta di aiuto delle famiglie con figli in giovanissima età colpiti da diabete mellito, costretti a fare a meno dei presidi di ultima generazione.
La consegna della fornitura – 31 confezioni da 5 sensori ciascuna – è avvenuta questa mattina nel reparto di Pediatria, alla presenza dell’arcivescovo di Oristano Roberto Carboni, della direttrice Caritas Giovanna Lai, del Commissario Assl Oristano Antonio Cossu, della responsabile dell’Unità operativa di Pediatria dell’ospedale “San Martino” Enrica Paderi, delle diabetologhe pediatre Luisa Mereu e Maria Marcella Orrù e dei rappresentanti dell’Aniad (Associazione nazionale italiana atleti diabetici) Marcello Grussu e Anna Firinu.
In Provincia di Oristano sono circa 130 pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1. Quest’anno 15 pazienti hanno necessitato della prescrizione di questo tipo di sensore per l’intensa variabilità glicemica riscontrata e, grazie alla donazione della Caritas, sarà possibile integrare le quantità già erogate dal servizio sanitario, venendo così incontro alle famiglie che spesso incontrano difficoltà economiche nell’acquisto dei presìdi.